casa di riposo

Viaggiare ed essere a casa. Lavorare e sentirsi a casa. Uno spettacolo di teatro porta lontano dai luoghi di provenienza attori e maestranze per lunghi periodi. Le prove della produzione «Ranotte» del Festival Act sull’Acqua, hanno impegnato la compagnia Les Mustaches per tre settimane. Tempo di costruzione e di malinconia, di scoperta e di nostalgia.

Ecco la Sirena, ecco il Pescatore Ranotte, ecco gli Abitanti del villaggio. Tutti in scena sull’acqua. Un’ora di incanto, di magia, di trasformazione.

Ma dopo? Ma prima? La Sirena e il Pescatore Ranotte e gli Abitanti del villaggio tornano uomini e donne, tornano padri e madri e fratelli e amici e fidanzati. Camminano per le strade di Arona, parlano, dormono e si nutrono. Come tutti. E vogliono sentirsi a casa. Anche lontani dalle mura fisiche delle propria.

Ecco allora che la Casa di riposo di Arona è diventata casa per i pasti, una casa aperta e condivisa. Una casa non solo per gli ospiti più anziani che la vivono con continuità. Un ponte divenuto relazione. Una relazione divenuta esperienza.

Sedersi a un tavolo e nutrirsi. Cucchiaio, forchetta e coltello, bicchiere, tovagliolo. Gesti semplici, oggetti comuni. Lo straordinario deriva dalla capacità di stare insieme dove e come forse non ce lo si aspetta. “Amare è mangiare insieme” scriveva Muriel Barbery. La Casa di riposo ha amato gli attori di Ranotte, le maestranze e tutti gli altri attori degli spettacoli del Festival e i volontari. Tutti loro hanno amato la Casa di riposo. Un flusso di persone. Di idee. Di benessere.

Un legame e una connessione che continuano a costruire: in primavera nella Casa entreranno altre persone in vesti d’attori per regalare uno spettacolo agli ospiti. Si torna a casa, si resta a casa. Insieme. La casa di riposo è casa teatro.