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Butterfly è una storia d’ amore giapponese.
Raccontiamo la vicenda intima di Butterfly, la sua carica emotiva, la sua purezza, e la sua instancabile attesa in un’atmosfera esotica.
La sua solitudine è l’alcova per sognare il desiderato incontro con il suo amato, una Penelope orientale che tesse le trame di un amore infinito, fedele, devoto, che va oltre se stessa. Cio-cio-san, si veste di speranza e aspetta. Aspetta il ritorno del suo amato. E’ capace di aspettare e la sua attesa è intrisa di gioia, di ingenue aspettative, di sogni a colori, di incontri che mai si avverranno, di abbracci e di desideri.
Ha fiducia, ed è convinta che la sua attesa si possa volgere in gioia nel momento in cui il pennacchio di una nave, un fil di fumo, dividerà in due l’orizzonte del mare di Nagasaki. La nostra Butterfly è la celebrazione della speranza sul confine fra realtà e illusione, dell’affetto materno fino a giungere all’autoeliminazione per la felicità altrui.
La trama
Pinkerton è un ufficiale della marina degli Stati Uniti, che sbarcato a Nagasaki, un po’ per vanità e spirito d’avventura si unisce in matrimonio, secondo le usanze locali, con una geisha quindicenne di nome Cio-Cio-San, termine giapponese che significa Madama (San) Farfalla (Chō), in inglese Butterfly, acquisendo così il diritto di ripudiare la moglie anche dopo un mese. Così infatti avviene, e Pinkerton ritorna in patria abbandonando la giovanissima sposa. Ma questa, forte di un amore ardente e tenace, pur struggendosi nella lunga attesa accanto al bimbo nato da quelle nozze, continua a ripetere a tutti la sua incrollabile fiducia nel ritorno dell’amato. Pinkerton ritorna dopo tre anni, ma non da solo: accompagnato da una giovane donna, da lui sposata regolarmente negli Stati Uniti, è venuto a prendersi il bambino, della cui esistenza è stato messo al corrente dal console Sharpless, per portarlo con sé in patria ed educarlo secondo gli usi occidentali. Soltanto di fronte all’evidenza dei fatti Butterfly comprende: la sua grande illusione, la felicità sognata accanto all’uomo amato, è svanita del tutto. Decide quindi di scomparire dalla scena del mondo, in silenzio, senza clamore.
Fonti
Madame Butterfly di David Belasco 1900
Madame Butterfly – Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
Musica di Giacomo Puccini
Madam Butterfly di John Luther Long 1898
Uscito dal trionfale successo di Tosca (Roma 1900), Puccini aveva preso in considerazione numerosi progetti, ma niente riuscì a cancellare l’impressione suscitata da Madame Butterfly vista dal musicista a teatro a Londra.
Nel 1898 John Luther Long aveva pubblicato un racconto omonimo, poi ridotto ad atto unico da David Belasco, uno dei più abili uomini di teatro americani.
Crediti
Compagnia Teatro Blu
Regia di Kuniaki Ida con Silvia Priori e con la partecipazione di Kaoru Saito – soprano, Gruppo Kotoji – Tamburi giapponesi
Testo di Silvia Priori
Collaborazione alla regia di Roberto Gerbolès
Musiche: Robert Gorick – Scene: Luigi Bello
Costumi: Sartoria Bianchi – Milano e Vittoria Papaleo
Sabato 09.11 | h 21.00
Durata spettacolo: 60 minuti
Teatro San Carlo | Via Don Minzoni 17
• INTERO Biglietto € 15,00 – Abbonamento 5 spettacoli € 60,00
• RIDOTTO Biglietto € 10,00 – Socio Nova Coop, Feltrinelli e Mondadori (max 2 biglietti) – Abbonamento 5 spettacoli € 40,00
• GIOVANI Biglietto € 5,00 – fino a 30 anni – Abbonamento 5 spettacoli € 10,00
• GRUPPI Biglietto € 7,50 – min. 4 persone
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